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“Incubo scorie nucleari”, le reazioni in Basilicata

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“Torna il centrodestra al Governo nazionale e dopo 30 anni torna l’incubo delle scorie nucleari sulla nostra Basilicata. E questa volta con un’aggravante: un governo regionale che si è mostrato prono su tutto alle decisioni di Roma, dall’autonomia differenziata alla centralizzazione del governo dell’acqua, anche se a danno dei lucani. Trent’anni fa l’intera regione, guidata dal “generale” Bubbico smontò i progetti del governo Berlusconi. Anche questa volta i lucani e le forze libere di Basilicata non accetteranno imposizioni o distrazioni da queste destre al potere”. Ad affermarlo, in una nota, Lindo Monaco, coordinatore politico di Basilicata Casa Comune.

 Sull’argomento interviene anche il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega. “La Cgil Basilicata ribadisce la propria netta contrarietà a ogni ipotesi di allocare in Basilicata il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Difenderemo a tutti i costi il territorio da ogni tentativo di depredazione ulteriore e se sarà necessario siamo pronti alla mobilitazione. Sono trascorsi vent’anni dalle 15 giornate di Scanzano quando come Cgil eravamo in prima fila insieme a un’intera società civile per difendere la nostra regione e il solo riecheggiare della possibilità che il governo individui ancora una volta la Basilicata tra le aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio delle scorie nucleari riaccende la stessa contrarietà di allora. La Basilicata ha già dato molto al Paese in termini energetici senza alcun impatto diretto sull’occupazione, con conseguenze dal punto di vista ambientale di cui probabilmente ancora non siamo pienamente a conoscenza. Oggi la Basilicata deve essere prima linea per la sfida energetica e la sostenibilità ambientale che si basa su energie alternative. è questo il momento di costruire un’altra idea di sviluppo, uno sviluppo sostenibile che valorizzi le tante potenzialità della nostra regione”.