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“Dopo è tardi”, agli studenti del Comprensivo di Lavello i consigli di “sicurezza” dell’Autoscuola Fiorentino: ai presenti donato un braccialetto con la scritta “Pensa solo a guidare D.D.V.”, in ricordo di Donatella Di Vittorio

Nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Lavello si è tenuta questa mattina una lezione dell’istruttore di scuola guida “Autoscuola Fiorentino”, Filippo Fiorentino, dal titolo “Dopo è tardi” che fa riflettere. La platea era formata da ragazzi che sono in possesso da poco tempo della patente di guida. La discussione è iniziata con i numeri allarmanti che riguardano l’Italia sul tema “incidente stradale” ogni anno: 200.000 incidenti, 4.000 decessi, 250.000 feriti. Ogni anno è come se si cancellasse ad esempio la popolazione di Palazzo San Gervasio a causa di sinistri stradali. Siamo classificati al penultimo posto in Europa ma mai nessun automobilista italiano è sincero nel dire che siamo poco abili nella guida e nell’osservanza delle regole. Il maggior numero di incidenti accade in ambito urbano. Ogni 100 incidenti si spengono 5 vite e con loro quelle dei loro cari. Il mese più pericoloso è maggio. Dopo l’inverno c’è più gente in giro perché assistiamo a belle giornate. Il giorno in cui si verificano più incidenti è il venerdì, quello con più morti il sabato. L’ 82% sono maschi. Il 70 % con l’età compresa tra i 20-24 anni. Una tipologia di incidente è lo scontro frontale. Cinque morti ogni 100 sinistri sono causate da un azzardo nel sorpasso. Urto contro ostacolo accidentale: 4 morti ogni 100 incidenti. Fuoriuscita dalla strada: 4 morti ogni 100. Investimento di pedone: 3 morti ogni 100.

“Capitato”, “Destino”, “Era scritto”, sono le nostre frasi di circostanza. Ma nel 90 % dei casi è errore umano, quindi non capitano gli incidenti. Piuttosto dobbiamo colpevolizzarci per la guida distratta o l’andamento indeciso (17% dei casi), il mancato rispetto della precedenza o della distanza di sicurezza (10%). In Italia 12 sono i decessi al giorno. Nel mondo 3000. Che si può fare? Avere consapevolezza. Gli incidenti non capitano. Le giustificazioni non è neanche che la strada è bagnata. In quei casi bisogna adeguarsi ai pericoli con i quali andiamo incontro. Curva brutta… perché esistono quelle belle?! La Potenza-Melfi è stata definita una strada pericolosa, ma in realtà è l’atteggiamento alla guida sulla suddetta ad essere pericoloso. In caso di neve si consiglia di restare a casa, ma a volte l’avvertimento risulta vano. Siamo gli unici animali che viaggiano in quelle condizioni e pretendiamo che non ci succeda mai nulla. Darwin diceva che sopravvive la specie più disposta al cambiamento non la più intelligente. Se piove ma vuoi continuare a correre sei destinato all’estinzione. Successivamente il nostro istruttore Filippo ci ha parlato della sicurezza passiva: dispositivi di sicurezza passivi che intervengono ad incidente avvenuto.

Filippo Fiorentino

La loro funzione è di ridurre i danni fisici. Il telaio, ad esempio è la superficie di assorbimento dell’urto. L’energia cinetica, infatti viene scaricata sul veicolo e non sull’uomo. Più si rompe una macchina e più è sicura non viceversa. Negli impatti a velocità equivalenti gli occupanti delle macchine moderne oggi subiscono meno danni rispetto al passato. Altro dispositivo è la classica ma “poco amata” cintura di sicurezza. A 50 km orari una persona di 70 chili proietterebbe in avanti 40 volte il proprio peso (2800 kg). Equivale a cadere dal quarto piano di un palazzo. Il principio di inerzia non cambia anche se seduti dietro. Le nostre ossa si potrebbero rompere già con un impatto a 15 km orari. Da salvaguardare sono anche i bambini. Un bambino di 10 chili nell’impatto moltiplicherebbe per 40 il suo peso passando a 400 chili. Quale mamma tenendolo in braccio in macchina ha una forza tale da trattenere 400 kg? Addirittura, mentre da noi bisogna educare i genitori nell’uso del seggiolino, all’estero hanno inventato il seggiolino con airbag. Hanno riflettuto sul fatto che la velocità di uscita di un bambino da un abitacolo potrebbe raggiungere 320 km orari. Inoltre, quando non si ha la cintura peggiorano le lesioni da airbag. Immaginiamo un pugno di Tyson che raggiungeva i 130 km orari. L’ airbag fa di meglio…arriva ai 200 km orari. Una scena che suscita tenerezza è vedere un padre con in braccio il figlio per accontentarlo nella guida… E se si apre l’airbag? Noi automobilisti sottovalutiamo i pericoli. Ad esempio, chi percorre la SS 93 sottovaluta gli innumerevoli ulivi a margine della stessa. A 76 km orari l’impatto è devastante. Sottovalutiamo la corretta posizione da assumere alla guida per favorire l'”effetto fisarmonica”, cioè quello di piegarsi ma non spezzarsi. Inoltre, aiuta per una migliore circolazione sanguigna quindi come conseguenza anche meno stanchezza alla guida. Il corpo ti avverte prima se qualcosa non sta andando per il verso giusto. Il campione mondiale Lauda confidava nel suo sedere posizionato correttamente per avvertire prima un pericolo durante la guida. Anche alla velocità di 50 km bisogna prestare attenzione. Infatti, siamo bombardati da 1320 stimoli al minuto. Se si aggiunge il cellulare alla guida… visualizzarlo anche per 1 secondo a 50 km orari significherebbe fare 15 metri alla cieca. Neanche gli auricolari ti eliminano il problema, perché il cervello smette di essere totalmente impegnato solo a guidare. La velocità sicura è a 5 km orari quindi guidare non è uno scherzo. Un pedone che corre e ti attraversa la strada, magari un bambino, diventa difficile da evitare. Dati gli innumerevoli ostacoli che si possono affrontare nell’ambiente urbano, molte città stanno cercando di porre immediato rimedio abbassando il limite di velocità da 50 a 30 chilometri orari. Impattare con un pedone a quest’ultima velocità fa sopravvivere quest’ultimo nel 95% dei casi. A 50 chilometri orari invece la statistica è ferma al 53%. Se a 30 chilometri orari ci vogliono 14 metri di frenata a 50 chilometri aumentano a 34 i metri di frenata.Per concludere Filippo ci ha voluto lasciare 4 regole d’oro: 1 Partire in anticipo per non correre. 2 Allacciare la cintura di sicurezza. 3 Telefono in modalità aereo. 4 Rispettare i limiti di velocità. Insieme a queste regole ci ha voluto lasciare con un ricordo suggellato sul braccialetto donatoci. “Pensa solo a guidare D.D.V.”La comunità lavellese conosce quelle iniziali, perché Donatella Di Vittorio si è spesa tanto per la comunità. Alla tenera età di 37 anni è stata l’ennesima vittima della strada, quindi, il braccialetto al polso ci aiuterebbe a riflettere sul dono prezioso della vita. Conclude Filippo menzionando Pertini, il quale diceva che i giovani non hanno bisogno di prediche ma di esempi. Una persona potrebbe riuscire con il buon esempio a condizionare 10 persone e ogni persona, altre 10. In 5 generazioni,125 anni potrebbero essere condizionate 800 milioni di persone. Iniziamo da ora…

Redaz. AL/SFR

SDC

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