La sanità lucana si ferma per 24 ore. Lunedì 18 dicembre, infatti, i dirigenti medici, veterinari e sanitari – si legge in una nota della Cisl – incroceranno le braccia per l’intera giornata nell’ambito dello sciopero nazionale indetto dalle sigle sindacali Aaroi-Emac, Cisl Medici, Fassid e Fvm. Previste in mattinata, dalle 9 alla 15, anche due assemblee: una a Potenza, nella sala C, al primo piano della palazzina degli uffici dell’AOR San Carlo; l’altra a Matera davanti alla sede dell’Asm, in Via Montescaglioso. «Con lo sciopero abbiamo come obiettivo quello di difendere la sanità pubblica nella sua più alta espressione di sanità universalistica e solidale e di proteggere il sistema sanitario nazionale dal saccheggio di professionalità e risorse, tutelando gli stipendi e le pensioni della dirigenza sanitaria», spiegano le sigle sindacali che hanno promosso la mobilitazione.
«Pur continuando a rimanere convinti che il dialogo e i negoziati siano la strada maestra per la risoluzione delle problematiche – proseguono – sentiamo forte la necessità di esprimere tutta la nostra insoddisfazione rispetto ad una legge di bilancio che mina alla base il nostro servizio sanitario nazionale, mancando di una visione prospettica. Abbiamo sempre considerato lo sciopero come un atto estremo di protesta, ma di fronte ad azioni miopi e che non tengono conto delle gravi sofferenze che il personale della dirigenza sanitaria sta vivendo in questi ultimi anni, non possiamo non manifestare con forza la nostra grande delusione».
Diversi i motivi alla base della protesta, a partire dal contestato art. 33 della legge di bilancio che i sindacati definiscono «un vero atto di ingiustizia sociale attraverso cui si tagliano le aliquote di rendimento utili per il calcolo della pensione di una grossa fetta di dipendenti pubblici». Per i sindacati è inoltre «deludente l’incremento del fondo sanitario nazionale, francamente insufficiente a colmare i tagli che si sono consumati negli ultimi anni». Infatti, secondo i sindacati nel 2024 il fondo potrà contare su risorse aggiuntive che, al netto dell’inflazione e di alcune poste relative al finanziamento dei rinnovi contrattuali, risulteranno sufficienti solo per garantire la gestione ordinaria del sistema. Inoltre, lasciando invariati i tetti massimi di spesa per il personale dipendente, la legge di bilancio interviene solo per incentivare il ricorso alle prestazioni aggiuntive di lavoratori che sono ormai allo stremo delle forze. Di qui la scelta dei dirigenti medici, veterinari e sanitari aderenti ad Aaroi-Emac, Cisl Medici, Fassid e Fvm di incrociare le braccia per l’intera giornata di lunedì.
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