“Lo storico è come l’orco delle fiabe:segue il sangue umano”così Donato Verrastro, professore di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Basilicata, definisce colui che verifica le fonti storiche.
Ieri a Lavello è stata presentata una nuova fatica storica del professore Giuseppe Catarinella dal titolo”I lavellesi e la Grande Guerra”.
Una geografia del dolore dove molti soldati lucani non avevano neanche la consapevolezza del perché combattevano, come ci fa presente il sindaco di Lavello, Antonio Carretta nel suo intervento.
Sindaco che parla di questi giovani agricoltori,sottratti al lavoro per conquistare un territorio lontano dai propri ideali.
70-80 lavellesi per combattere l’impero Austroungarico, ora tra i nostri migliori alleati.
La Basilicata ha avuto un ruolo non marginale dal momento che è stata una provincia di prigionia con ben 30 comuni.
L’Assessore alla cultura, Valentina Garripoli riempie di complimenti l’autore, conosciuto in seconda media: “I suoi testi sono un patrimonio ed è capace di arrivare in capo al mondo per raggiungere la verità storica“.
Giuseppe Catarinella, con l’uscita del libro, onora i quasi 8000 eroi lucani caduti in guerra.
E lo fa nel centenario di commemorazione al monumento dei caduti di Lavello.
Anche il proprietario della casa editrice Delta 3, Silvio Sallicandro è particolarmente partecipe alla presentazione del libro, perché è un omaggio al nonno(classe 1886)che ha combattuto la Prima Guerra Mondiale.
Amare la propria cultura significa guardare lontano e progettare il proprio futuro.
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