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Storie e Memorie del Novecento: femminile plurale, la Giornata della Memoria con lo sguardo della Cisl

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Per la Giornata della Memoria il sindacato propone una rilettura in rosa della tragedia della Shoah per venerdì 26 gennaio, alle 9.30, al Polo Bibliotecario di Potenza. Per l’occasione ci sarà la lezione magistrale della storica Marcella Filippa. Coinvolti anche gli studenti dell’IIS Einstein-De Lorenzo del capoluogo lucano

In occasione della Giornata della Memoria la Cisl Basilicata e la Fnp Cisl Basilicata, in collaborazione con il Centro Studi della Cisl Basilicata Pensiero Futuro, il coordinamento Politiche di Genere della Fnp Basilicata, l’Associazione Culturale Vera Nocentini ETS e il Polo Bibliotecario di Potenza, promuovono una riflessione sulla condizione femminile durante la Shoah dal titolo «Storie e Memorie del Novecento: femminile plurale». L’appuntamento – si legge in un comunicato del sindacato – è per venerdì 26 gennaio, alle 9.30, al Polo Bibliotecario di Potenza. Il programma della mattinata prevede i saluti del direttore del Polo Bibliotecario Luigi Catalani, del segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e del segretario generale della Fnp Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli. Ad introdurre e moderare i lavori sarà Luana Franchini, responsabile del Centro Studi della Cisl Basilicata. L’evento ruoterà intorno alla lectio magistralis sul tema «Donne nella Shoah: osare la vita» tenuta da Marcella Filippa, storica e direttrice dell’Associazione Culturale Vera Nocentini che dialogherà con Eva Santangelo e Liliana Guarino, rispettivamente coordinatrice nazionale e regionale delle politiche di genere della Fnp Cisl. “Per questa occasione abbiamo voluto dare una declinazione di genere alla memoria della Shoah sullo sfondo delle trasformazioni sociali che hanno caratterizzato il ‘900 che è stato anche il secolo della emancipazione femminile”, spiega Luana Franchini. «Con questa riflessione vogliamo appropriarci di un’idea del ‘900 come di un secolo al femminile che contiene tante storie di donne, spesso dimenticate, che hanno fatto la storia con le loro vite dando un contributo fondamentale ai processi storici. Tra queste storie ci sono anche le donne che si sono trovate a vivere la tragedia della Shoah che sulle donne ha inciso ancora di più perché purtroppo nella violenza sulle donne si infierisce sempre in un modo diverso e pervasivo”. “Con la lezione magistrale di Marcella Filippa – continua Franchini – vogliamo appunto mettere in luce la grande capacità di resilienza di queste donne che hanno lasciato le loro testimonianze scritte e i loro messaggi di speranza contribuendo a quel racconto lungo e complesso che è la Giornata della Memoria. Aver costruito questa iniziativa insieme alla nostra federazione dei pensionati vuole proprio esaltare il concetto di memoria e di solidarietà tra le generazioni che avviene lungo il canale della memoria. È importante che i racconti dei nostri nonni vengano ascoltati dalle giovani generazioni, di qui la scelta di coinvolgere gli studenti, proprio a testimoniare questo scambio intergenerazionale sul filo della memoria e in questo caso della memoria di eventi storici fondamentali per la costruzione dell’identità di ciascuno di noi”.

«In un periodo storico in cui si stanno consumando nuove tragedie umanitarie e in cui l’eco dei cannoni sovrasta il dialogo tra i popoli – commenta il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo – è importante ragionare sul passato per dare un contributo costruttivo e generativo al futuro. Riflettere sulla più grande tragedia del ‘900, la Shoah, significa oggi impegnarsi per costruire ponti e per far prevalere le ragioni della pace e della riconciliazione come ci sprona ogni giorno a fare Papa Francesco». Per il segretario generale della Fnp Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli «bisogna partire dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni, noi come pensionati sentiamo il dovere morale di condividere con i giovani il nostro patrimonio di memoria affinché tragedie come quella dell’Olocausto non abbiamo più a ripetersi. È importante ribadirlo oggi perché c’è una tendenza strisciante verso la militarizzazione dei rapporti tra gli Stati e verso il riemergere di pericolosi nazionalismi».