Home In primo piano Autonomia differenziata, anche Cgil e Ali Basilicata contro il decreto del governo...

Autonomia differenziata, anche Cgil e Ali Basilicata contro il decreto del governo Meloni

84
Getting your Trinity Audio player ready...

Crescono di giorno in giorno in Basilicata le voci contrarie al decreto del governo Meloni per l’Autonomia Differenziata. “I governatori del Sud che appoggiano l’autonomia differenziata, a partire dal presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, tradiscono il Mezzogiorno e i cittadini e le cittadine che intendono rappresentare. La derivazione della Lega Nord, a distanza di trent’anni, può finalmente attivare il suo piano scellerato di divisione del Paese. Sono proprio quelli che si definiscono patrioti a spaccare la patria”. Questo, il commento del segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, che aggiunge. “Bardi spieghi come sarà possibile, con l’autonomia differenziata, garantire i giusti livelli di assistenza e servizi ai 120mila contribuenti lucani, in una regione con il più basso gettito fiscale in Italia e in un Mezzogiorno dove la Svimez stima che al 2080 vi saranno oltre 8 milioni di residenti in meno. Che ne sarà della piccolissima Basilicata quando le gabbie salariali volute dal Governo Meloni spingeranno i nostri giovani ancora di più verso le regioni del nord, dove gli stipendi saranno più alti e dove per chi resterà al sud sarà sempre più difficile garantire i servizi essenziali, tutelati dalla nostra Costituzione e fatti a brandelli dal Ddl Calderoli: istruzione, sanità, energia, mobilità. L’autonomia differenziata – conclude Mega – produrrà una frammentazione del Paese, cristallizzando le disuguaglianze già presenti tra Nord e Sud e indebolendo complessivamente la capacità competitiva nazionale, quindi a perdere sarà l’Italia intera, che sarà sempre più povera e meno competitiva”.

Fernando Mega

Il Governo Meloni – afferma il direttore di Autonomie Locali Italiane (Ali) Basilicata, Salvatore Adduce – ha deciso di accelerare l’iter di approvazione del decreto per l’Autonomia Differenziata perché si avvicinano le elezioni regionali e bisogna pagare in soldoni Salvini e la Lega Nord che sbraita ogni giorno per assicurarsi lo strumento utile a riconquistare elettori nel Nord Italia. Ci si avvia così verso un futuro incerto per l’unità del Paese in barba ai proclami nazionalistici cari ai Fratelli e Sorelle d’Italia che così calpestano persino le loro origini centralistiche. Ciò che invece è sin da ora certo è il destino del Mezzogiorno d’Italia che dovrà fare i conti con ulteriori difficoltà che allargheranno il divario già grande rispetto al Nord. E proprio qui al Sud il centrodestra sembra del tutto inconsapevole dei danni che questa vicenda determinerà. L’esempio più impressionante viene proprio dalle dichiarazioni del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi di Forza Italia che, dopo aver dato il proprio assenso nella Conferenza Stato Regioni alla proposta Calderoli, oggi si produce in dichiarazioni di esultanza con sprezzo del ridicolo. Basta leggere quanto dichiarato ieri da Bardi, secondo il quale viene garantita l’invarianza del Fondo perequativo. In realtà il Fondo perequativo è stato già tagliato di 3,5 miliardi di euro dal Governo Meloni con la legge di bilancio 2024: da 4,6 miliardi a 1,1 miliardi. Bardi ignora la realtà o sta platealmente mentendo? Ci chiediamo per l’ennesima volta quale sia il mandato ricevuto da Bardi. Realizzare l’impoverimento della Basilicata attraverso il saccheggio di tutte le risorse per il Mezzogiorno?”.

Salvatore Adduce