“Sono trascorsi altri due anni e mezzo dal lontano 27 luglio 2021, data in cui il CIPESS, con delibera n.46, ha nuovamente approvato il progetto per il “Completamento dello schema idrico Basento – Bradano – Attrezzamento settore G”, ai fini della apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità, confermando nel contempo l’impegno finanziario di 85 milioni, di cui 6,866 milioni di euro a carico della Regione Basilicata”. Lo afferma, in una nota, il consigliere provinciale del Pd, Rocco Pappalardo. “Un progetto esecutivo – prosegue – precedentemente approvato con delibera n.14/2020 dal Consorzio di Bonifica (soggetto attuatore) e con Delibera n.578/2020 dalla Giunta regionale. Da allora solo alcuni roboanti comunicati stampa di Assessori e Dirigenti regionali che ne annunciavano a breve l’avvio dei lavori. Ad oggi non si sa più nulla. Lo schema idrico Basento – Bradano e l’attrezzamento del settore G riguarda il completamento delle opere necessarie per l’adduzione e la distribuzione irrigua di una vasta area dell’Alto Bradano che si estende per oltre 13 mila ettari, interessando 280 ettari del territorio di Banzi, 6993 ettari di Genzano di Lucania, 1658 ettari di Oppido Lucano e 4119 ettari di Irsina. Il progetto prevede la realizzazione di una condotta principale che dalla diga di Genzano di Lucania arriva alla diga del Basentello, delle diramazioni settoriali per alimentare i 14 settori del “Distretto G”, di una rete di distribuzione irrigua di circa 400 chilometri, di 14 vasche di compensazione e di un impianto di sollevamento. Un intervento atteso da 37 anni, momento in cui fu inserito nello “Schema idrico Basento Bradano” di cui al progetto speciale n. 14 della Cassa del Mezzogiorno e approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel lontano 1987. Da allora sono state realizzate le sole opere di accumulo e quasi tutte le opere di adduzione ma non anche quelle fondamentali di distribuzione. Oggi mi chiedo, e soprattutto chiedo a chi dovrebbe fare e non fa e a chi dovrebbe vigilare e non vigila: quando l’avvio dei tanto attesi lavori? Si ha realmente intenzione di offrire una prospettiva di sviluppo a un territorio a forte vocazione agricola come quello dell’Alto Bradano? La Regione Basilicata e il Consorzio di Bonifica hanno ancora intenzione di destinare gli 85 milioni a questa opera oppure, considerati i numerosi e impattanti impianti eolici e fotovoltaici già installati e tanti altri in via di autorizzazione, si è deciso di trasformare la piana del Bradano in hub energetico regionale? Meglio arrossire prima con una domanda “sciocca” che impallidire dopo con ciò che potrebbe accadere in quella zona o che forse sta’ già accadendo”.
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