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Protesta agricoltori, il 14 febbraio tavolo tecnico in Regione. Le opposizioni: “Perché nel Consiglio regionale del 13 non si discute risoluzione già proposta?”

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Il governatore lucano, Vito Bardi e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Galella hanno raggiunto poco fa i promotori della protesta nel piazzale antistante la Regione, per rinnovare la propria vicinanza e garantire “piena apertura al dialogo per le materie di competenza regionale, a partire dal canone irriguo che non subirà alcun aumento”, ma anche “il massimo impegno per supportare il governo nazionale nelle iniziative a sostegno del comparto agricolo”. Durante l’incontro è stato calendarizzato per mercoledì 14 febbraio un tavolo tecnico in Regione “utile per fare il punto sulle istanze rappresentate dal mondo agricolo”.

Non mancano le prese di posizione delle forze di centrosinistra.

“È stato necessario – sostiene Michele De Leonardis, di Basilicata Casa Comune – che centinaia di trattori arrivassero sotto la Regione con due giorni di assedio per far rendere conto a Bardi che l’aumento dell’acqua a uso irriguo sarebbe pesato sugli agricoltori. Se anche per solo un momento ha pensato che un aumento potesse giovare ci sarebbe da preoccuparsi. Come pure se non si fosse reso conto che la fine dell’esenzione Irpef decisa dal governo nazionale poteva essere un colpo difficilmente superabile per il nostro settore primario e per questo non abbia speso una sola parola. Oggi si accorgono che 300mila cinghiali su una popolazione di 570mila lucani sono troppi e serve una dichiarazione di stato di crisi che solo ora avanzeranno al ministero. L’assessore Galella si fa scudo dietro una nomina fatta otto mesi fa per giustificare il fatto che la Regione non abbia tenuto fede agli impegni assunti dal capo di gabinetto della presidenza in un incontro con gli agricoltori due anni fa, in occasione dell’ennesima manifestazione.


Ed ecco il consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli.
“Da settimane gli agricoltori protestano ed hanno organizzato presidi con i trattori in molti punti della Basilicata. Martedì 2 febbraio scorso, su iniziativa dei gruppi di minoranza, fu convocata una riunione straordinaria del Consiglio regionale per discutere le ragioni che hanno mosso gli agricoltori alla mobilitazione in Basilicata come nel resto d’Italia ed in Europa. Dopo la discussione fu proposta, sempre su iniziativa dei gruppi di minoranza, una risoluzione che considera le istanze del mondo agricolo ed impegnava il governo regionale ad assumere iniziative per rispondere adeguatamente all’emergenza che si è determinata a causa dell’aumento delle materie prime che hanno cancellato qualunque margine di redditività per gli agricoltori. Bardi e la maggioranza di centrodestra si defilarono al momento del voto facendo mancare il numero legale.

Con mia somma meraviglia è stato convocato per martedì 13 il prossimo Consiglio, ma all’ordine del giorno non è stata inserita la risoluzione già predisposta. Ieri, nonostante i trattori e centinaia di agricoltori che hanno manifestato pacificamente sotto il palazzo della Regione, Bardi e Fanelli hanno pensato bene di non farsi trovare.  La “dimenticanza” o, per meglio dire, il colpevole silenzio su una vicenda che vede il mondo dell’agricoltura in Basilicata, in Italia ed in Europa in subbuglio, non è casuale ma, è il frutto “andato a male” di una classe di governo regionale assente, che dei problemi e delle criticità del settore agricolo se ne infischia. La risoluzione – aggiunge Cifarelli – conteneva una serie di richieste di intervento al Governo regionale relativamente al costo dell’acqua, al costo del carburante, al tema degli ingenti danni causati dalla fauna selvatica. Chiarimenti sul fondo per sostenere l’accesso al credito nonché gli impegni che il Presidente e l’Assessore all’agricoltura dovrebbero assumere in questo ultimo scorcio di legislatura”.