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Regione Basilicata, nasce un nuovo ufficio per la Digitalizzazione del PNRR, ma per Fp Cgil e Cisl Fp è un duplicato di competenze

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Un nuovo ufficio regionale è stato istituito per la gestione della “Digitalizzazione” del PNRR: ma la decisione dell’amministrazione regionale non convince i sindacati, che parlano di “duplicato di competenze”.  La Cisl Fp esprime “il pieno dissenso sull’operazione in atto, in quanto tale struttura comporterebbe una duplicazione di competenze già attribuite a strutture regionali esistenti. Nello specifico, abbiamo fatto presente che oggi in Regione è presente l’Ufficio per l’Amministrazione Digitale che già si occupa di Agenda digitale e di digitalizzazione della PA utilizzando, con una visione strategica d’insieme, fondi regionali, statali, europei e del PNRR. L’ufficio è già al lavoro proprio sui progetti PNRR che sono diventati, impropriamente, declaratoria della nuova struttura creata con la DGR appena approvata. Non risulta, inoltre, che l’Ufficio per la amministrazione digitale abbia accumulato ritardi o che non sia in linea con i tempi di realizzazione dei progetti. Si aggiunga che la duplicazione delle competenze potrebbe portare ad un danno funzionale poiché creando una nuova dirigenza si impedisce il reale coordinamento delle azioni sulla digitalizzazione, azioni che devono essere viste come un unico insieme tra investimenti passati, presenti e futuri». Secondo la Cisl Fp «il nuovo ufficio rappresenta una duplicazione di quanto già è presente e che serva soltanto a creare una nuova poltrona da sistemare dato che di fatto si sposta il dirigente dell’Ufficio per l’Amministrazione Digitale sulla nuova struttura di missione aprendo un interpello per la affidamento della dirigenza del vecchio ufficio». La Cisl Fp ritiene che «la politica di creare posti dirigenziali senza attivare i concorsi da dirigenti, fermi da ormai due anni, sia completamente incoerente con quelli che sono i principi della buona amministrazione della res pubblica basati su efficacia, efficienza ed economicità. Benché si trattasse di una mera informativa, alle richieste avanzate da tutte le rappresentanze sindacali di avere chiarimenti sulle motivazioni della creazione della nuova struttura, l’amministrazione non ha portato nessun argomento reale a supporto dell’atto approvato. Come Cisl Fp riteniamo che non ci sia stato un confronto serio, chiuso peraltro unilateralmente, con i sindacati e che questa sia l’ennesima ostentazione di potere messo in atto da questa legislatura. Pertanto, auspichiamo che l’amministrazione si ravveda nella decisione presa e che si pensi al bene dell’amministrazione e non a tornaconti di parte». Il dissenso della Fp Cgil viene espresso dalla segretaria generale Giuliana Scarano, a nome di tutta la Rsu: “Ancora una volta la Regione Basilicata rifugge il confronto di merito con le organizzazioni sindacali, dopo una informativa cui è seguito l’avvio di un confronto di fatto ritenuto unilateralmente chiuso dalla Regione nella giornata di ieri. La delibera, con la quale viene istituita una struttura di Missione per l’Attuazione dei Progetti PNRR rientranti nella Misura 1-Digitalizzazione, è stata approvata nella giornata di ieri e solo nella tarda mattinata si era tenuto un incontro con i sindacati nel quale erano stati chiesti lumi sulla struttura stessa. In particolare, alla luce della prossima scadenza del governo regionale al cui mandato è legata la durata di tali strutture “temporanee”, come peraltro richiamato in delibera, non si comprende la reale possibilità operativa di tale struttura. Inoltre, in considerazione dell’esistenza di un Ufficio per l’Amministrazione digitale, che già contiene in sé le funzioni attribuite alla istituenda struttura, ne restano sconosciute la genesi e i rapporti con l’Ufficio già esistente. Priva di motivazione circa i criteri utilizzati appare anche la decisione di graduare in fascia A la struttura in questione. D’altronde, rispetto alle richieste di parte sindacale relative al reclutamento del personale che dovrebbe operare all’interno della struttura e con quale figura dirigenziale andrebbe coperta la funzione direzionale, nel corso dei due incontri non sono stati forniti elementi conoscitivi. Né le due delibere approvate ieri danno adeguate risposte in tal senso, mentre la declaratoria delle competenze della struttura si risolve in una mera elencazione di progetti. Criptica appare l’attribuzione dell’incarico dirigenziale della struttura a Nicola Coluzzi “in continuità con l’incarico dirigenziale attualmente ricoperto presso l’Ufficio per l’Amministrazione digitale”. Si osserva, altresì, un’incongruenza relativa al Fondo per la dirigenza allo stato non ancora costituito. Insomma, siamo di fronte all’ennesimo colpo di coda di questa legislatura, incurante di un confronto con le organizzazioni sindacali che non sia un mero adempimento formale. Il risultato di un accentramento di poteri e di scelte e decisioni, cui corrisponde una frammentazione gestionale e una macchina amministrativa lenta, inefficiente e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini.