“Assolutamente non deve essere perso alcun posto di lavoro nel nostro territorio, per tanto va salvaguardata l’occupazione nei prossimi anni. Rispetto all’impoverimento ed al degrado che sta investendo la Provincia di Matera, bisogna rispondere invertendo le tendenze in atto ed affermare il diritto al lavoro, alla formazione, alla sicurezza, alla salute: nel territorio materano una famiglia su 4 vive in situazione di disagio economico e un giovane su 4 è un cosiddetto ‘Neet’, cioè non è né lavoratore né studente: un campanello d’allarme che va analizzato attentamente dove sicuramente si nasconde un lato sociale preoccupante”.
Lo ha affermato a Roma – si legge in una nota dell’Ugl – Pino Giordano, Consigliere Nazionale Ugl e Segretario Provinciale dell’Ugl Matera a fine Consiglio Nazionale Confederale Ugl.
Attenzionato dal Segretario Generale Ugl, Francesco Paolo Capone e da tutto il parlamentino, molto duro è stato l’intervento del sindacalista materano per il quale, “parliamo di una provincia avvolta tra spopolamento e povertà, appartenente alla Basilicata non più l’isola felice del Mezzogiorno, frutto di uno scenario drammatico che si incrocia di pari passo con i dati sulla povertà in un’emergenza che riguarda 35mila famiglie lucane: nuclei materani al lastrico, l’agricoltura in ginocchio mentre – ha denunciato Giordano – recriminiamo forte che non c’è tempo da perdere. La provincia di Matera ha bisogno di scelte urgenti per favorire una fase di crescita e di sviluppo, ed è dovere di tutti favorirle. Il territorio non sfugge al destino che sta attraversando tutta la Regione. Il settore industriale è fortemente indebolito dalla crisi, il fenomeno non ha riguardato solo le piccole e piccolissime aziende, ma anche aziende medie. Accanto alle difficoltà storiche, i comuni di Matera registrano un fattore di arretratezza in più. Nel 2023 migliaia di famiglie materane hanno vissuto senza alcun reddito, la disoccupazione ha raggiunto cifre agghiaccianti. Sulla crisi che ha ormai travolto tutto il nostro territorio non possiamo ancora stare fermi ed aspettare che qualcosa accada e risolva tutto definitivamente i nostri problemi: occorre risollevare l’economia contrastando seriamente l’evasione fiscale, garantendo il credito alla piccola e media impresa fermando lo ‘strozzinaggio’ delle banche e allargare gli ammortizzatori sociali a coloro che hanno perso il posto di lavoro. L’apporto politico-sindacale dell’Ugl – ha concluso Giordano – sarà come al solito forte e determinato ribadendo, la necessità di cambiare passo in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro partendo da una diversa sensibilizzazione che inizi dalle scuole. Oggi si muore sul lavoro con una frequenza impressionante e nel 2024, con la tecnologia di cui si dispone, non è più tollerabile. È inaccettabile morire di lavoro. È prioritario, spezzare la catena di morti sul lavoro incrementando le sanzioni per chi viola le norme sulla sicurezza. Il rafforzamento dei controlli e lo stanziamento di risorse a sostegno della formazione e dell’addestramento restano due aspetti centrali per prevenire ulteriori tragedie. Dobbiamo ripartire da questo consiglio nazionale per raccogliere le sfide di un sindacato nuovo e moderno”.
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