Arriverà in Basilicata il prossimo 22 marzo la Carovana dei diritti della Flc Cgil nell’ambito della mobilitazione nazionale “Stesso Paese, stessi diritti” partita lo scorso novembre da Roma e in viaggio per l’Italia fino a giugno in difesa dell’istruzione dall’autonomia differenziata e contro il dimensionamento scolastico. Il camper sarà in Basilicata fino al 25 marzo e toccherà diversi luoghi simbolo del territorio a partire da Potenza per poi proseguire a Rionero in Vulture, Venosa, Marsicovetere, Lagonegro, Lauria, Rotondella, Policoro, Matera e Pisticci. Le ragioni della mobilitazione sono state illustrate oggi in un incontro a Potenza nella sede della Cgil regionale dal segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega; dal segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito; dal segretario generale della Flc Cgil Basilicata, Paolo Fanti; dalla segretaria generale della Flc Cgil di Matera, Angela Uricchio e dalla segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, Giuliana Scarano.
Il sindacato ha ribadito il proprio “no” al disegno di autonomia differenziata in base al quale ogni Regione potrà scegliere tutte o alcune delle 23 materie previste dall’articolo 117 della Costituzione secondo patti diretti con l’esecutivo. Tra queste materie sono presenti anche l’istruzione e la ricerca scientifica e tecnologica. La Cgil ritiene che “l’autonomia differenziata spaccherà il Paese, riducendo diritti e retribuzioni e privatizzando la scuola. Il diritto all’istruzione – hanno detto i dirigenti sindacali – deve essere garantito ed esercitato in maniera uniforme in ogni angolo del Paese. Con il ddl Calderoni programmi, indicazioni e orientamenti sarebbero non più nazionali ma decisi dal singolo assessore regionale, che potrebbe cancellare o ridurre alcune materie e insegnamenti, compromettendo così il valore legale del titolo di studio. Gli organici del personale della scuola sarebbero alla mercé delle decisioni della singola Regione che potrebbe modificare anche l’orario e il calendario annuale. Noi chiediamo che il contratto rimanga nazionale a tutela della retribuzione, dei diritti del personale, degli orari settimanali e annuali e della libertà di insegnamento che non sono diversificabili a seconda del territorio in cui si lavora. Questa riforma è il preludio alla privatizzazione della scuola pubblica così come già accaduto nella sanità in alcune regioni. Meno risorse e personale al sistema pubblico e spazio al sistema degli accreditamenti privati, altro che stipendi più alti. Noi crediamo che il sistema di reclutamento deve rimanere nazionale: non sono accettabili modalità, procedure e condizioni di reclutamento diversificate per Regione. Deve essere garantito il diritto alla mobilità territoriale e/o professionale in tutto il Paese, che invece sparirebbe con organici e assunzioni differenziati Regione per Regione. La dirigenza scolastica dovrebbe piegarsi ai voleri dell’assessore di turno e non tutelare la libertà di insegnamento e le decisioni dei collegi docenti e in generale degli organi collegiali”. Secondo la Cgil le conseguenze in Basilicata, dove la maggior parte dei comuni sono al di sotto dei cinquemila abitanti, sarebbero devastanti: “Già oggi con il dimensionamento scolastico assistiamo a una riduzione del 28,7% di istituti, il dato più alto in Italia. È quindi evidente che il diritto allo studio sarà fortemente compromesso” affermano i sindacati. Ma non è solo l’istruzione ad essere compromessa dall’autonomia differenziata, che per la Cgil “creerebbe un divario insormontabile in termini di cure e di diritto alla salute tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, dando il colpo di grazia alla sanità lucana già in difficoltà tra migrazione sanitaria tra le più alte in Italia (83,5 milioni di euro è il saldo negativo secondo gli ultimi dati Gimbe), carenza di medici e lunghe liste di attesa. Un’errata programmazione, il mancato riordino del sistema ospedaliero e dei servizi territoriali e l’assenza di un piano socio sanitario rendono di fatto monco il sistema sanitario regionale, che sarà ulteriormente penalizzato. La crisi della sanità pubblica richiede investimenti appropriati, mentre il disagio dei professionisti non necessita di provvedimenti spot ma strutturali. La sostenibilità di un sistema sanitario è una precisa scelta politica. È arrivato davvero il momento di salvaguardare il nostro servizio di cure pubblico e universale in tutte le sue articolazioni cominciando dall’autonomia differenziata che va a tutti i costi bloccata”.
Il calendario Carovana dei diritti:
Venerdì 22 marzo:
ore 8,30 – 9,30 ospedale San Carlo
ore 9, 30 – 10,30 Università degli studi della Basilicata (via dell’Ateneo Lucano)
ore 12 – 13 piazza Matteotti
ore 14,30 – 15,30 Crob
ore 15,30 – 16,30 piazzale Stazione
ore 17 – 18 Piazza Castello
Sabato 23 marzo
ore 9 – 9,30 ospedale di Villa d’Agri
ore 9,30 – 10 Piazza Municipio
ore 12 – 13 ITCG “V. D’Alessandro” c/da Verneta 19
ore 16 – 18 Largo Plebiscito (villa comunale)
Domenica 24 marzo
ore 9 – 11 Piazza centrale
ore 11,30 – 13.30 piazza Eraclea
Lunedì 25 marzo
ore 9,30 – 13 Piazza Vittorio Venetop
ore 16 – 19 Piazza centrale e assemblea pubblica Sala Consiliare
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