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L’area Nord della Basilicata torna protagonista nella Settimana Santa con i tradizionali riti del Vulture, organizzati della Parrocchie e dalle locali Pro Loco. Dal Martedì Santo fino al sabato prima di Pasqua, in alcuni centri della zona, fra cui Atella, Barile, Rapolla, Venosa e Rionero in Vulture, ci sono gli imperdibili appuntamenti con la Via Crucis. La tradizione più longeva è quella di Barile, piccolo centro in cui vive una comunità di origine albanese che parla ancora l’arbëreshe.
La rappresentazione della Passione di Cristo, nella cittadina del Vulture, rispetto alle processioni degli altri paesi dell’area è caratterizzata dalla ricostruzione del «Giudizio di Pilato» e del personaggio del «Cireneo», che aiutò Gesù a portare la Croce, fino a quella della «Crocifissione», che si tiene su una collinetta nella valle di Vitalba. Nel giorno del Venerdì Santo, ci saranno rappresentazioni della Via Crucis a Venosa, Rapolla, Maschito, ma anche a Barile, che vanta la tradizione più antica – risalente addirittura al 1600 – e dove particolare importanza ha la figura della «Zingara» ricoperta dell’oro messo a disposizione dai cittadini: una ragazza del paese vestita con l’abito tradizionale albanese, che si muove fra i 116 figuranti divisi in 25 gruppi, nello scenario di Barile che sembra una vera e propria Gerusalemme.
Numerosi sono i personaggi in costume che compongono il corteo, aperto da tre centurioni a cavallo e da altrettante bambine vestite di bianco (le tre Marie) e con il giovane che rappresenta il Cristo, che si sottopone nei giorni precedenti a digiuno e penitenza. A Rapolla, la Settimana Santa è suddivisa in due momenti: la Via Crucis del Martedì Santo e la Processione dell’Addolorata e del Cristo Morto che va in scena il Venerdì Santo. A Venosa, invece, la via Crucis del Venerdì Santo si contraddistingue per un suggestivo corteo. La Settimana Santa del Vulture si chiude il Sabato Santo, con la Via Crucis di Rionero in Vulture.