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Mai come questa volta il voto può essere una sorpresa. Sarà l’effetto Pasqua, o uovo di Pasqua, ma le certezze che sembravano contraddistinguere tutti, o quasi, sono andate in frantumi nel giro di una settimana elettorale dall’avvio della campagna
IL GENERALE TEME LA RITIRATA. Le certezze del centrodestra di vincere iniziano a vacillare. Gli undici punti di differenza sondati quando il centrosinistra non era ancora unito sono un bluff in cui nessun crede. Così come pure sono svanite come neve al sole le previsioni di qualche “spin doctor” sull’effetto depressione che avrebbe portato a ridurre i consensi di Basilicata Casa Comune dopo che Angelo Chiorazzo ha passato il testimone a Piero Marrese per la candidatura alla presidenza. Che sia proprio l’”effetto Chiorazzo” a spegnere la fiamma gialla dell’entusiasmo del centrodestra lo testimoniano le narrazioni dei giornali amici che – rigorosamente senza mai abbinare un nome reale allo scritto – a volte tendono a dire che non c’è bisogno di votarlo perché sarà sicuramente in primo eletto, a volte provano a insinuare il dubbio (basato sul nulla anche a una prima verifica) che dopo l’elezione possa dimettersi ed è inutile votarlo. Questo perché è palpabile tra i tanti candidati in guerra e galoppini in affanno del ticket Bardi-Pittella che il nome di chi ha promesso “una storia nuova” alla Basilicata viaggia sia nel voto di stima, sia in quello di conoscenza e ancor più in quello di opinione. I candidati del “Bardittella” o “Pittellardi” che dir si voglia, iniziano così a farsi due conti e capire che, tra seggi supplenti che possono saltare, posti di potere che, come minoranza, potrebbero scomparire, e premio di maggioranza a rischio, conviene più rubare una preferenza al compagno di lista che acquisirne una nuova perché la prima vale doppio. E resta il concreto rischio di un centrodestra minoranza che si ritrovi rappresentato in Consiglio, accanto a Bardi, da Pittella, Braia, Polese capaci di restare sui banchi della minoranza quanto un tordo su un ramo al risuono dei colpi della stagione della caccia.
IL FU CSX TEME IL NUOVO. Ma se per Bardi e Pittella il rischio che la pastiera vada di traverso è concreto, masticano cioccolato amaro anche in tanti nel centrosinistra. A partire dal Pd per arrivare ai “sette piccoli indiani”, quella sfilza di sigle che dopo aver preteso per mesi pari
dignità con tutte le forze sono riuscite e mettere su una sola lista (e anche un po’ a fatica). Per tacere dei 5 stelle, sigla su cui, in verità, sembrano essere i lucani a tacere. Dopo aver per mesi lavorato più per arginare l’”Angelico” e Basilicata Casa Comune che il centrodestra, si trovano costretti a vestire i panni dei battenti nella Settimana Santa per pregare Iddio che proprio Chiorazzo e Basilicata Casa Comune colgano il “risultato monstre” atteso. Questo perché se i sondaggisti unanimemente legano le speranze di vittoria del fronte moderato e progressista proprio all’ottenimento di consensi per la nuova formazione, altrettanto dicono gli esperti della politica. Ma non è un mistero che questo vorrebbe dire un taglio netto col passato dei cacicchi del centrosinistra. Al punto che i tanti professionisti della sconfitta di questo fronte si iniziano ad interrogare se non è meglio perdere ad opera del centrodestra o essere marginalizzato dalla “nuova storia” del centrosinistra, ma sono costretti a rispondersi che un risultato modesto delle loro sigle li condannerebbe comunque all’oblio.
L’UOVO STRETTO DI FOLLIA. Che due sorprese in un uovo ci stiano strette è invece costretto ad accettarlo Eustachio Follia con la sua Volt. La sua corsa al consenso era basata su due aspetti: l’assenza di controindicazioni (essere poco conosciuti ha questo vantaggio) e la richiesta
di un voto fuori schema, che però in questa tornata ha trovato un altro interprete. Con la differenza che il voto per la lista dei civici di Bcc offre nel pacchetto oltre al gusto di mandare a casa Bardi e Pittella, quello di liberare la Basilicata da persone tipo Margiotta e Valvano, e ancora di sottrarla alle furbe paturnie di Lomuti (per i tanti che non o conoscono il coordinatore 5s).
Risultati che anche nella più rosea delle prospettive il buon Follia non potrebbe cogliere. Più che una Pasqua, insomma, una settimana di passione per tanti, anzi tre settimane. Tre settimane in cui le previsioni Meteo annunciano che magari in uno squarcio di nubi inizia a vedersi anche Marrese. Per lui un’avvertenza: la partita è già trascorsa per un quarto, non ci sono tempi supplementari e per due terzi si gioca nel Potentino. Un terreno dove, ancora una volta, la maggiore forza la esprime Chiorazzo. Anche per il presidente della provincia di Matera, insomma, nell’uovo stessa sorpresa, ma in questo caso, probabilmente, è proprio quella in cui sperava.