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Sono in tutto trecento le nuove imprese agricole ammesse a partecipare alla seconda fase del bando Primo Insediamento giovani in agricoltura, nell’ambito del Complemento di Sviluppo Rurale Basilicata 2023-2027. L’Ufficio stampa della giunta regionale fa sapere in una nota che “sono i dati illustrati questa mattina nella Basento del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata nel corso di un incontro con la stampa. La graduatoria è stata pubblicata sul Bur n. 23 del 16 maggio 2024, parte prima, con Determinazione n.585 del 13 maggio 2024. “Siamo felici di presentare la graduatoria del bando per l’insediamento degli under 41 in agricoltura con il nuovo programma di sviluppo rurale 2023-2027”, ha dichiarato l’assessore uscente Alessandro Galella. “Si tratta di 300 domande per circa 20 milioni di euro, un numero che testimonia l’interesse di tanti giovani lucani e che darà linfa vitale al settore primario dell’economia della Basilicata. Un dato che va messo in risalto, ha proseguito Galella, è quello relativo allo scorso periodo di programmazione. Delle circa mille giovani imprese agricole finanziate, il 98% risulta ancora attivo e operante sul territorio. Ciò vuol dire che i giovani credono nell’agricoltura e che abbiamo grossi margini di crescita”. Rocco Vittorio Restaino, dirigente dell’Ufficio Autorità di Gestione PSR Basilicata e politiche di sviluppo agricolo e rurale, ha evidenziato alcuni dati importanti. Il primo è la partecipazione femminile, sia per la misura precedente che per il nuovo bando, di circa il 30%. Un dato interessante che testimonia la presenza di imprese condotte da donne lucane nel nostro territorio. “Abbiamo inoltre registrato un altro dato significativo – ha sostenuto Restaino – ossia la equilibrata rappresentatività delle imprese finanziate tra le due province, quella di Potenza e quella di Matera, con una percentuale del 63% nel primo caso e del 37% nel secondo. Altro fattore rilevante è la partecipazione di giovani che vivono ed operano nelle aree rurali con problemi di sviluppo, il 62% per il periodo di programmazione 2014-2022, il 59% con quest’ultimo bando. Ciò si tradurrà in un contributo alla lotta allo spopolamento di questi territori. Tra gli ammessi all’ultimo bando emerge il dato della presenza di 51 neoimprenditori laureati, la metà dei quali in discipline agronomiche a testimonianza della possibilità di valorizzare il proprio percorso formativo. Da rilevare ancora il numero delle aziende votate alle produzioni biologiche, 217 sul totale, il che si traduce nella scelta di un’agricoltura di qualità, 81 impegnate in produzioni a marchio Igp, Dop. Infine, il 78% non provengono da ricambio generazionale, sono giovani che investono ex novo in agricoltura senza avere alle spalle precedenti esperienze aziendali, anche familiari”.