Home Cronaca Crisi area industriale Melfi, l’appello del Circolo Pd di Lavello: “Diritti dei...

Crisi area industriale Melfi, l’appello del Circolo Pd di Lavello: “Diritti dei lavoratori e doveri delle istituzioni, quando?”

112
Getting your Trinity Audio player ready...

“Sono passati mesi da quando, 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝟑𝟎𝟎 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐠𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐒𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚𝐧𝐭𝐢𝐬 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐞𝐥𝐟𝐢, si sono visti da un giorno all’altro senza un posto di lavoro, 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐜𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐢 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐞𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨.
Sono persone, uomini e donne, la maggior parte sono nostri concittadini, nostri amici, che apparentemente non fanno emergere pubblicamente la loro situazione di disagio, 𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞, perché non hanno la possibilità di soddisfare le necessità famigliari. Sono trascorse ormai anche le consultazioni regionali, 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐦𝐨𝐬𝐬𝐨. Se non pochi slogan e propaganda. 𝐀𝐧𝐳𝐢, 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨, 𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐞, 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞”. Inizia così, una nota del Circolo Pd “Alfonso Raffaele Carretta” di Lavello, sul difficile momento che si sta attraversando nell’area industriale di San Nicola di Melfi.
“Le aziende 𝐒𝐢𝐭 𝐞 𝐋𝐚𝐬 𝐀𝐮𝐭𝐨𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐞 – continuano i rappresentanti del Pd lavellese – sono in attesa che la Regione Basilicata (si presume) chiuda il bando per la richiesta di fondi per l’area di crisi complessa. Ancor più complessa, non è un gioco di parole, è la situazione per gli operai della 𝐒𝐆𝐋. Giorni fa si sono visti recapitare una lettera con la quale viene chiesto di 𝐫𝐢𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐞 𝐏𝐀𝐑 𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐢, soldi che gli spettano (un loro diritto) , per avere garantita la cassa integrazione (sempre un loro diritto) fino al 31/12/2024. 𝑼𝒏 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒓𝒊𝒄𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝑨𝒛𝒊𝒆𝒏𝒅𝒂 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆. E‘ giusto sottolineare che gli stessi operai, si trovarono dinnanzi ad una analoga rinuncia quando, nel 2019, l’azienda cambiò la propria ragione sociale da Logistica Meridionale in SGL.
𝐃𝐚 𝐪𝐮𝐢 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢:
– 𝐜𝐨𝐦’𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐛𝐛𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐥’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢𝐨?
– 𝐜𝐨𝐦’𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟒, 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐝𝐞𝐛𝐛𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐢𝐭𝐢?;
– 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝟑𝟎𝟎 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐫𝐞 (𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐨) 𝟖𝟐𝟎,𝟎𝟎 € 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐞𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐝𝐨? (𝐏𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐦𝐨𝐧𝐨𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨) 𝗜𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲, 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗮𝗽𝗿𝗲𝘀𝗼 ?
Dalle poche informazioni che abbiamo, questa amministrazione ha letteralmente 𝐀𝐁𝐁𝐀𝐍𝐃𝐎𝐍𝐀𝐓𝐎 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐄 𝐅𝐀𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐄. Sia in termini di vicinanza economica che nel farsi portavoce, a livello istituzionale più alto, delle loro istanze ed esigenze. Perché, così come avvenuto negli anni passati (vedi la vicenda ex Auchan), 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒍𝒆 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒆 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒐 𝒎𝒊𝒔𝒖𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒔𝒈𝒓𝒂𝒗𝒊 𝒕𝒓𝒊𝒃𝒖𝒕𝒂𝒓𝒊 𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒈𝒏𝒐 𝒆𝒄𝒐𝒏𝒐𝒎𝒊𝒄𝒐?”