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Cgil Potenza contro l’autonomia differenziata

“L’approvazione in via definitiva dell’autonomia differenziata alla Camera, in combinato disposto con il premierato, è una ferita profonda per la democrazia. In questo modo si ledono i diritti delle cittadine e dei cittadini, si compromette l’unità del Paese, si attacca la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, all’assemblea generale della Camera del Lavoro Cgil provinciale che si è svolta oggi a Potenza. Il direttivo ha espresso “forte preoccupazione” per la legge Calderoli e ha rinnovato all’unanimità “l’impegno a proseguire ogni azione di lotta necessaria in difesa dei diritti di tutti i cittadini e di tutte le cittadine, del nord e del sud del Paese, perché un arretramento delle regioni del Mezzogiorno comporterà un rallentamento dell’Italia intera, che non sarà in grado di affrontare le difficili sfide che si prospettano a livello europeo e globale, in un contesto delicato quale quello attuale afflitto dalle guerre. La Cgil di Potenza – ha annunciato Esposito – risponde pertanto fin da subito alla mobilitazione rilanciata da La Via Maestra, di cui il sindacato è promotore e che ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza il 7 ottobre del 2023 a Roma e lo scorso 25 maggio a Napoli e che riunisce oltre cento organizzazioni contro la legge approvata, aderendo al comitato promotore per la raccolta di firme che auspichiamo porti al referendum per l’abrogazione della legge Calderoli. L’autonomia differenziata – ha ribadito Esposito – non colpisce solo il Mezzogiorno, ma l’intero Paese. Con questa legge appena approvata sono a rischio il diritto alla sanità pubblica, all’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro, alla possibilità stessa di promuovere nuove politiche industriali e di sviluppo capaci di creare lavoro stabile e di qualità. Al Paese non serve l’autonomia differenziata, che ridurrà ancora di più i diritti di tutte e di tutti, ma servono investimenti per la sanità pubblica, per far crescere i salari, per l’istruzione, il welfare, le pensioni, l’ambiente, il lavoro. Anziché dare attuazione alla Costituzione, quella legge ne viola i principi fondamentali: quelli dell’unità del Paese, della solidarietà, del superamento delle disuguaglianze. Per questo – ha concluso il segretario – chiediamo alle forze sociali, sindacali e politiche della Basilicata di dare vita a una grande e diffusa mobilitazione per contrastare l’autonomia differenziata, promuovere il referendum abrogativo della legge e avviare da subito la raccolta delle firme”.

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