«Non condividiamo per nulla le posizioni della Regione Puglia e dell’Autorità di Bacino interregionale, le quali non consentono l’attuazione della proposta del Consorzio di Bonifica della Basilicata per rimodulare la distribuzione delle risorse irrigue per i comprensori di Lavello-Melfi e del Metapontino. Ciò avrebbe garantito un equilibrato approvvigionamento dei comprensori lucani che sono andati in sofferenza. Pertanto, chiediamo che sia convocato ad horas il Comitato di coordinamento dell’accordo di programma Basilicata-Puglia-Governo per porre un rimedio equo e convincente». Così, in una nota, i consiglieri regionali della Lega Pasquale Pepe e Domenico Tataranno.
«Dato che il richiamo alla semplice solidarietà non è bastato, ci vediamo costretti a ricordare che l’acqua è dei lucani e, anche se ne beneficiano i territori limitrofi, sono sempre i lucani a dover decidere delle proprie risorse. Ora pare assurdo che, al contrario, debbano vedersi negare, peraltro in un momento di crisi idrica acclarata, un loro bene da apparati burocratici collocati in altre regioni. È il caso che gli autori di questo indecente copione siano richiamati a più miti consigli, visto che non intendiamo mollare la presa sulla tutela dei diritti dei nostri corregionali. Dopodiché, messi in sicurezza i nostri agricoltori, si vedranno puntualmente cause e responsabilità, ad ogni latitudine, di questa grave situazione».
«Quanto, invece, alle problematiche relative all’uso domestico e al razionamento applicato, senza dubbio bisognerà capire a fondo cosa abbia causato questo disagio inaspettato. Ad ogni modo, Acquedotto Lucano deve subito garantire l’approvvigionamento adeguato per uso umano e per la zootecnia nelle zone di maggiore criticità, a cominciare da Tricarico, Grassano, Irsina, dove gli allevatori sono al limite della disperazione».
La crisi idrica che sta colpendo la Basilicata richiede interventi immediati e decisi per assicurare una distribuzione equa e sostenibile delle risorse idriche, a tutela degli agricoltori e delle comunità locali. La convocazione del Comitato di coordinamento e un’analisi approfondita delle cause dei disagi domestici sono passi indispensabili per affrontare l’emergenza e prevenire futuri conflitti interregionali sull’uso dell’acqua.