Un clima di tensione palpabile aleggia questa mattina davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Melfi. I lavoratori di Teknoservice e Logitech, circa 90 in tutto, hanno dato vita a un presidio per chiedere certezze sul proprio futuro. La commessa che le due aziende, operanti per conto di Trasnova, hanno con la multinazionale automobilistica è destinata a scadere il prossimo 31 dicembre, senza che al momento ci siano garanzie di rinnovo.
«Il nostro futuro è appeso a un filo», afferma con voce rotta dall’emozione un delegato dei lavoratori. «Chiediamo un tavolo di confronto serio e trasparente, dove si possano trovare soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale. Non possiamo permetterci di perdere il lavoro, soprattutto in un momento di grande difficoltà economica».
La protesta dei lavoratori si inserisce in un contesto più ampio, legato alle trasformazioni del mercato automobilistico e alle scelte strategiche del gruppo Stellantis. La decisione di non rinnovare la commessa con Teknoservice e Logitech rientra in un piano di riorganizzazione più ampio, che ha già portato a diversi esuberi in altri stabilimenti italiani.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha assicurato il suo impegno per trovare una soluzione alla vertenza. «Siamo al lavoro per scongiurare i licenziamenti», ha dichiarato il ministro. «Domani a Roma si terrà un incontro con le parti sociali per cercare di trovare un punto d’accordo».
I lavoratori, però, non si fidano delle promesse. «Vogliamo fatti concreti, non solo parole» – «Chiediamo che il governo intervenga con forza per tutelare i nostri diritti».
Intanto, il presidio davanti allo stabilimento di Melfi resta un simbolo della determinazione di chi non vuole arrendersi. I lavoratori sono pronti a lottare fino alla fine per difendere il proprio posto di lavoro e la propria dignità.