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Crisi Fdm San Nicola di Melfi, i sindaci dell’area Nord: “Nessuno resti a casa, non tolleriamo licenziamenti”

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Il licenziamento è un vero e proprio lutto. Porta con sé una situazione destabilizzante inevitabile.
Stellantis non rinnovando l’appalto alla Fdm Srl e indirettamente a Las Automotive ha procurato una ferita importante all’identità di queste persone.
Famiglie e persone che avevano le loro basi sicure, la loro garanzia di indipendenza sociale.
Il lavoro ci dà un posto nel mondo, un ruolo e perderlo significa perdere tutto in un quadro di rabbia, disperazione, impotenza.
In una nota congiunta:

il sindaco di Melfi Giuseppe Maglione
il sindaco di Lavello Antonio Carretta
il sindaco di Rionero Mario Di Nitto         
il sindaco di Rapolla Biagio Cristofaro  
il sindaco di  Montemilone Antonio D’Amelio
il sindaco di Venosa Marianna Iovanni
il sindaco di Barile Antonio Murano
il sindaco di Ginestra Fiorella Pompa
“Fdm Srl ha confermato che l’appalto che la società aveva con Stellantis non è stato rinnovato e pertanto i lavoratori diretti di Fdm Srl, ma anche quelli indiretti di Las Automotive, non avranno più il loro posto di lavoro. Non bisogna lasciare nessuno a casa. Stellantis si fermi con le internalizzazioni. La regione Basilicata e il presidente Bardi devono convocare immediatamente un tavolo affinché tutti i lavoratori possano partecipare alla transizione. Bisogna mettere in campo ogni azione utile con Stellantis affinché non ci siano licenziamenti. La perdita di appalto dei lavori di Sit Fdm non può ricadere sui lavoratori. Oggi più che mai il territorio deve mettere insieme un progetto serio, un patto per Melfi affinché tutti i lavoratori possano partecipare in un processo storico di transizione. Pertanto si convochi immediatamente un tavolo permanente in regione Basilicata affinché si possa trovare un accordo complessivo in primis mettendo a riparo i lavoratori senza nessun licenziamento e costruire insieme un percorso con tutti gli strumenti già in essere, aria di crisi complessa, Zes unica e soprattutto partendo dal piano industriale delle cinque vetture elettriche a Melfi, affinché non si licenzi nessuno.”