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“Il senatore Rosa dovrebbe sapere che la governance dell’acqua con Eipli lasciava dignità alle istanze dei territori e spazio decisionale alle istituzioni locali, la nuova società riserva una quota di partecipazioni a comuni e Regioni del 5% e il 30% delle quote di capitale ai privati, il resto allo Stato. Dovrebbe anche conoscere che tutta la materia energetica, dalle rinnovabili al petrolio, era governata da un sistema di “intese” tra Regioni e Stato che è stato progressivamente scardinato a favore dell’accentramento decisionale. Dovrebbe, infine, rendersi conto che quando la gestione delle risorse è centralizzata (da oggi o da ieri) e i bisogni sono un problema solo di chi vive i territori, come avverrà con la legge sul regionalismo differenziato appena approvata, non si può parlare di autonomia ma di neo colonialismo”. Lo afferma in una nota Nicola Valluzzi, di “La Basilicata che vogliamo”. “Si tratta – prosegue – di questioni che, almeno per la prima parte, Rosa dovrebbe aver approfondito nel suo recente passato di assessore regionale all’Ambiente e prima da feroce fustigatore dei Governi del passato. Oggi, da Senatore della Repubblica scelto direttamente dalla presidente del suo partito ha votato senza alcuna remora e obiezione la condanna alla marginalità del Mezzogiorno e della Basilicata”.