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Accordo di coesione: Rosa (FdI), la Premier Meloni suggella il patto di collaborazione; Cifarelli (Pd), triste passerella elettorale

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“La firma dell’Accordo di Coesione da parte della premier Meloni rappresenta un patto tra Stato e Regione Basilicata per lo sviluppo concreto dei territori. Dei 32,4 miliardi di euro dei fondi per lo sviluppo e la coesione, 945 milioni spetteranno alla Basilicata”.

Giorgia Meloni

Lo scrive il senatore lucano di Fdi, Gianni Rosa, in occasione della visita a Potenza della premier Giorgia Meloni, che oggi pomeriggio alle 16, nella sede dell’Università degli studi della Basilicata di rione è attesa per la firma con la Regione Basilicata dello strumento per la pianificazione delle risorse nazionali per la coesione del ciclo 2021-2027. Secca, la replica di Roberto Cifarelli, consigliere regionale uscente del Pd e candidato per il centrosinistra alle elezioni regionali del 21 e 22 aprile in Basilicata. “Questo pomeriggio – annuncia l’esponente del Pd lucano – non parteciperò alla iniziativa organizzata presso l’Università della Basilicata per la firma dell’Accordo di Coesione tra il governo e la Regione Basilicata con la presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in quanto il centrodestra nazionale, con la complicità dei sodali lucani, ha trasformato un importante appuntamento istituzionale in una squallida passerella elettorale”.

Ma torniamo alle dichiarazioni del senatore Rosa.

Gianni Rosa

“Per evitare il solito sperpero di denaro pubblico, come sottolineato a più riprese dalla stessa Giorgia Meloni e dal ministro Raffaele Fitto, i nuovi patti di coesione sono stati attentamente valutati sulla base dell’effettivo sviluppo che possono portare ai territori e sulla base di un cronoprogramma dettagliato che ne assicura la realizzabilità. Spendere bene e meglio è il criterio che il governo Meloni si è prefissato come obbiettivo. La visita di Giorgia Meloni, che già molti in queste ore stanno cercando di sminuire senza riuscirci, è un importante segnale di vicinanza dello Stato e una promessa di collaborazione interistituzionale di cui gioveranno le nostre comunità. Se la Meloni avesse rinunciato a firmare personalmente in Basilicata il patto, perché ad aprile si vota per le elezioni regionali, ci sarebbero state lo stesso critiche. I polemisti di professione hanno poca onestà intellettuale e pur di parlare, anche a sproposito, non si fanno scrupoli”.

Roberto Cifarelli

Ecco di nuovo Cifarelli. “I lucani non meritano di essere presi così in giro. Così il Consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli. È utile ricordare che l’Accordo per la Coesione è lo strumento per la pianificazione delle risorse nazionali per la coesione del ciclo 2021-2027 di cui la parte prevalente è data dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Per essere chiari – puntualizza l’esponente Dem – parliamo di 861 milioni di euro previsti dall’Accordo già dal lontano 4 agosto 2023, allorquando venne annunciato il riparto delle risorse 2021 – 2027 destinate per legge ad aumentare lo sviluppo e la crescita delle regioni meridionali, non certo per organizzare sceneggiate “napoletane” ad uso e consumo di Bardi e dei suoi compari vecchi e nuovi. Coloro che – aggiunge Cifarelli – quest’oggi dispenseranno sorrisi e pacche sulle spalle, sono gli stessi Ministri e parlamentari lucani di maggioranza che con il loro assenso alla costituzione della società Acque del Sud hanno scippato l’acqua alla Basilicata e al contempo hanno approvato, compiacenti e complici, lo scellerato disegno di legge sull’Autonomia Differenziata che segnerà definitivamente la spaccatura del nostro Paese tra regioni ricche e regioni maggiormente in difficoltà. Come peraltro ha certificato l’ultima ricerca dell’osservatorio Gimbe in tema di sanità. Sarà la mazzata finale per il Sud. Dopo cinque anni di cattiva amministrazione – conclude il capogruppo regionale PD – questa è la vera attenzione di lor signori nei confronti del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare. I lucani però, in vista del prossimo 21 aprile, non sono così stupidi come qualcuno di loro pensa e, da secoli, coltivano sapientemente il seme della memoria come un diario dove appuntare schiaffi e sorrisi della storia”.