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“La visita poco istituzionale di Giorgia Meloni, tra fughe misteriose e appuntamenti fuori programma al bar”

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Pubblichiamo un ampio stralcio dell’interessante editoriale di Nino Grasso, tratto dall’edizione di oggi della Nuova del Sud (questo il link per l’articolo in versione integrale: https://www.lanuova.net/il-punto-di-vista-di-nino-grasso-la-visita-poco-istituzionale-di-giorgia-meloni-tra-fughe-misteriose-e-appuntamenti-fuori-programma-al-bar/)

di Nino Grasso

L’elicottero di Stato con a bordo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è atterrato, ieri l’altro, a Potenza, nel campo scuola di Macchia Romana, alle ore 13,20. Ripreso in diretta facebook dall’unico cronista di strada presente: Gianluigi Laguardia. Salita a bordo dell’auto ministeriale, giunta nel frattempo da Roma con gli uomini della scorta personale, la premier di Fratelli d’Italia è letteralmente «sparita» dai radar istituzionali per tre ore. Sino alle 16,30, quando ha varcato la soglia dell’aula quadrifoglio dell’Università di Basilicata. Accolta da un applauso di circostanza da una settantina di sindaci lucani (su 131) e da poche altre centinaia di persone presenti, per lo più appartenenti all’apparato statale e regionale. Persone sedute in platea da almeno due ore, avendo dovuto accedere al polo dell’Ateneo di rione Francioso tra le 14 e le 15 per ragioni di sicurezza. Poche le sedie occupate dai giornalisti accreditati in una delle due gallerie sovrastanti. Con l’altra completamente vuota. Nemmeno l’ombra degli studenti. E meno che mai di quel popolo curioso che di solito, nelle grandi occasioni, accoglie, all’arrivo, le massime cariche della Repubblica.

Del resto, con le strade di accesso bloccate e la vicina scuola media chiusa per precauzione, alle famiglie del quartiere non è venuto in mente, nemmeno per un istante, dal farsi trovare dalle parti di via Nazario Sauro per salutare l’ospite di governo in evidente missione pre-elettorale, in vista del voto del 21 e 22 aprile prossimi. E bene ha fatto il popolino a restarsene a casa.

Perché tradendo lo spirito di quella che doveva essere una visita di Stato, da vivere all’insegna di un rigido protocollo istituzionale, studiato nei minimi dettagli per garantire l’incolumità della massima espressione del potere esecutivo nazionale, la premier Meloni si è eclissata, in gran segreto, lontana dagli sguardi della stessa Digos potentina, per oltre 180 minuti. Il doppio del tempo poi riservato alla cerimonia ufficiale per la quale è stato lecito impiegare i mezzi di trasporto messi a disposizione dagli uffici di Palazzo Chigi. Cerimonia al termine della quale, come si sa, è stato sottoscritto l’Accordo di coesione e sviluppo tra il capo del Governo centrale e il presidente della Regione Basilicata per l’utilizzo degli 861 milioni di euro assegnati più di 7 mesi fa nell’ambito dei fondi Fsc 2021-2027. Dopo l’anticipo di 84 milioni di euro concesso tre anni fa dall’allora ministra Mara Carfagna di Forza Italia (…)