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Con l’approssimarsi del 4 luglio, si concretizza la possibilità dell’introduzione di dazi pesanti (dal 27,4% fino al 48,1%) sulle auto elettriche importate dalla Cina. Questa mossa divide l’Europa: da un lato, la Germania e altri Paesi cercano di evitare l’aggravio delle tariffe per motivi commerciali e diplomatici; dall’altro, gruppi come Stellantis accelerano per portare la produzione cinese in Europa, aggirando così i potenziali dazi.
Stellantis, dopo aver investito 1,5 miliardi di euro per acquisire il 20% del costruttore cinese Leapmotor, punta a importare vetture elettriche a basso costo in Europa. Le crescenti tensioni commerciali obbligano il gruppo guidato da Carlos Tavares a considerare il trasferimento della produzione sul continente europeo, con possibili siti a Mirafiori e Tychy.
Tra le compagnie cinesi, Chery ha recentemente esplorato opportunità in Italia, in particolare a Melfi, sede dello stabilimento Stellantis. Tavares, durante una visita a Melfi, ha annunciato l’introduzione di 5 nuovi modelli, segnalando l’importanza strategica del sito.
“Abbiamo un sogno europeo”. Charlie Zhang vicepresidente di Chery Auto e responsabile delle attività nel nostro Continente ha esordito così nel suo incontro – via web – con la stampa di settore. Ha confermato che l’Italia, con le sue eccellenze automobilistiche, è una candidata chiave per un nuovo stabilimento, dopo quello di Barcellona dedicato solo all’assemblaggio.
“Abbiamo sei centri di ricerca e sviluppo, 17 stabilimenti di montaggio e lavoriamo con oltre 4.000 partner, creando un totale di oltre 80.000 occupati in tutto il mondo”. Il vicepresidente di Chery Auto ha anche sottolineato che il Gruppo comprende 300 società controllate o affiliate, con più di 80.000 dipendenti in Cina.
“Nell’ultimo anno il fatturato dell’azienda è stato di circa 42 miliardi di dollari – ha detto Zhang – creando più di 300.000 posti di lavoro”. Ed ha ricordato che Chery Auto conta già su oltre 13 milioni di clienti in tutto il mondo, distribuiti in oltre 80 Paesi. “Entro la fine di quest’anno – ha ribadito Zhang nella conferenza via web – inizieremo ad operare in almeno dieci mercati europei. E lo faremo con una strategia molto chiara. Il nostro slogan è “in Europa per l’Europa”. “Fondamentalmente vogliamo essere nei vostri mercati un’azienda orientata all’utente, con un approccio incentrato su tre elementi chiave: l’ascolto delle esigenze degli utenti e dei partner. Viene poi l’azione con risposte rapide, un valore molto importante per noi. E infine la responsabilità”.
In Italia, ha dettagliato Zhang durante l’incontro, “Chery opererà attraverso una propria rete e un quarantina di show-room che sono già pronti. E la gamma coprirà tutti i sistemi propulsivi con Bev, Hev e Phev”.
Il progetto, se confermato, rappresenterebbe un significativo sviluppo industriale per Melfi e l’intera regione, ma resta da vedere come si evolveranno le dinamiche commerciali globali e le relazioni tra Europa e Cina nel settore automobilistico.