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Sì è tenuto oggi l’incontro convocato dal prefetto di Potenza per riprendere il tavolo permanente per il contrasto al fenomeno del caporalato. Erano presenti, oltre al prefetto, le associazioni di categoria, la Regione Basilicata, i sindaci dei comuni di Palazzo San Gervasio, Venosa e Lavello, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, il dirigente della questura di Potenza e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil e Fai Flai e Uila. La segretaria regionale della Cisl Luana Franchini e il sub-reggente della Fai Cisl Raffaele Apetino hanno giudicato positivo l’incontro «perché – si legga in una nota – mette al centro dell’agenda civile e sociale un tema che riteniamo fondamentale per il futuro della nostra regione, come la lotta al caporalato in tutte le sue forme. Il fenomeno migratorio – hanno aggiunto – non è più un’emergenza ma una condizione di normalità con cui bisognerà misurarsi da qui ai prossimi anni in maniera sinergica tra istituzioni e organizzazioni sindacali per garantire ai lavoratori immigrati un contratto regolare ed una reale inclusione sociale, a partire dall’insediamento abitativo. Uno sforzo che richiede la condivisione di tutte le forze in campo con l’ausilio delle forze dell’ordine per gettare le basi di una integrazione sociale e lavorativa per il prossimo futuro».
Cisl e Fai hanno proposto al tavolo odierno un nuovo momento di confronto in Prefettura per «verificare il lavoro fatto prima della partenza della raccolta di pomodori, prevista per la prima decade di agosto, che quest’anno, secondo stime del sindacato, interesserà probabilmente circa 300 lavoratrici e lavoratori. Auspichiamo che si esca dalla logica dell’emergenza e si consideri il fenomeno, oltre che periodico, anche strutturale al fine di attuare adeguate politiche del lavoro, formative e di accoglienza abitativa per i lavoratori migranti».-