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Lo scivolone del sindaco di Venosa Francesco Mollica: tra redenzione e trasformismo

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Riceviamo e condividiamo il comunicato del gruppo consiliare “Venosa Futuro è Impegno Comune”.

“Fanno sorridere le dichiarazioni di Franco Mollica in merito alla recente norma regionale che prevede l’aumento del budget a disposizione dei gruppi consiliari e l’eliminazione del vincolo di assunzione di personale della somma di 1950 euro. Una norma che non è certo passata sotto silenzio, ma che è stata oggetto di accesa discussione all’interno del M5S.
Eppure, si continua a pontificare e chi lo fa questa volta?
Della storia del neo sindaco di Venosa, Francesco Mollica, ricorderemo solo il suo trasformismo (da sinistra a destra e viceversa). Dal comfort dei suoi vestiti variabili si lascia andare ad affermazioni poco prudenti, considerandoci “figure squallide”.
Bene, allora ricordiamo allo smemorato Mollica un pò di fatti.
La legge sull’aumento dei costi della politica regionale è proprio del suo partito, Azione: primo firmatario Marcello Pittella. Avrà il coraggio di rivolgersi con lo stesso livore con il quale ha definito squallidi quelli del MoVimento 5 Stelle, ai suoi dirigenti di partito? Avrà il coraggio di fare pressione su questi affinché approvino in consiglio regionale la proposta di legge della coalizione a prima firma della consigliera del MoVimento 5 Stelle, Viviana Verri, che modifica la legge in questione abolendo aumenti e sprechi?
Mollica rivendica la sua partecipazione attiva al taglio dei costi della politica regionale a partire dalla riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20: peccato che la riduzione venisse imposta proprio dalla legge nazionale e che il numero di 20 fu deciso dall’allora presidente di Regione per emulare le battaglie del M5S!
Mollica accusa noi di tenere famiglia, ma lui ha mai restituito parte del suo stipendio? Ha mai restituito quegli emolumenti che gli arrivavano in più dalle indennità di carica che gli venivano concesse?
Da sindaco, cosa intende fare in merito? Lui che ha osato persino incolpare la Giunta Iovanni per l’aumento della indennità che avrebbe subìto (trattasi di decreto legge!). Lui che, oltre a quest’ultima (oggi pari a 4.400€ lordi!) percepisce anche un bel vitalizio da consigliere regionale (altro che riduzione dei costi della politica!) e la meritata pensione da funzionario della PA…!
Insomma, davvero tanti soldi per una persona che di politica ha vissuto a spese dei cittadini; per un politico che troppe volte è stato indagato per reati contro la PA, finiti ripetutamente in prescrizione (non ci risulta mai alcuna richiesta di rito abbreviato!).
Davvero possiamo farci dare lezioncine da questo pulpito?
La Giunta Iovanni ha usato le proprie indennità a favore della collettività in più occasioni: dal Covid all’emergenza Ucraina, dalla mensa scolastica (costo mai aumentato!) alle spese di rappresentanza a proprio carico,…!
Eppure, la Giunta Iovanni non vantava tutte le sue stesse “entrate” economiche: lui, onnipresente in questi venti anni di governi regionali, lui che, impassibile, ha visto chiudere l’ospedale della cittadina Oraziana e non ha varato una sola norma utile ad arginare il
pauroso e graduale spopolamento di questo ventennio!
Purtroppo per il neo sindaco, non tutti dimenticano la sua storia politica e quanto questa abbia inciso negativamente sul destino della nostra terra.
Restiamo in attesa dei “fatti” per Venosa, dopo un’estate di chiacchiere, tifo e propaganda…!”

Marianna Iovanni